La truffa delle sette diottríe

Di tanto in tanto qualcuno telefona in Associazione (AVP) per raccontare storie irriferibili relative alle truffe, non soltanto economiche, subite per colpa di sedicenti “operatori” nel campo della “rieducazione visiva” o della “educazione visiva”, o varie altre diciture del genere che hanno soppiantato la vecchia terminologia di “Insegnante Bates”, divenuta oramai sinonimo di “cialtrone matricolato” ovunque nel mondo.   Le lamentele che ci vengono riferite arrivano da parte di persone che si sono viste appioppare tariffe esorbitanti in cambio di pochi minuti di “seduta” a colloquio con qualcuno perfettamente ignorante della materia ma bene attrezzato per vendere il nulla al malcapitato di turno.

In particolare, qui bisogna stare attenti a chi propone la possibilità di “curare” la miopía pur continuando a portare occhiali correttivi.   Se è vero che un occhiale di bassa potenza, magari inferiore alla diottría o alla mezza diottría, non è mai cosí dannoso e potrebbe essere usato di tanto in tanto, – ma raramente ve ne sarebbe il bisogno, giacché il soggetto a cui è stato prescritto potrebbe risolvere il suo problema in pochi minuti di auto-trattamento secondo il Sistema Bates® Originario™ da noi proposto su questo sito https://SistemaBates.it (©®) sin dal 2002, – è pure vero che – al contrario – un occhiale di alta potenza per la correzione della miopía “seria” è dannosissimo e andrebbe scartato o distrutto all’ istante, prima ancóra che il Lettore intraprenda la lettura del libro base del Dott. Bates da noi edito e dal titolo “VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI — BATES” (da non confondersi con le edizioni civetta, le imitazioni servili, i finti libri truffaldini fatti esclusivamente per sviare la nostra clientela e confondere le acque e le idee già confuse del malcapitato di turno).   Diciamo questo perché questa è la verità, a prescindere da quali siano le condizioni mentali o psicologiche del cliente ammalato di una vista cosí imperfetta, cioè se costui o costei si possa o meno permettere di stare senza occhiali per curarsi.

Per esempio, il malcapitato di turno che abbia sette diottríe di miopía non ha nessuna possibilità qualsivoglia di trovare il benché minimo beneficio fin tanto che continua a usare i suoi occhiali, oppure fin tanto che usa occhiali sotto-corretti, oppure fin tanto che “non ha tempo” per lèggere il testo base “VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI — BATES” da noi edito, o fin tanto che non ha l’ intelligenza di accettare e di capire che la sua è una MALATTIA SERIA, come potrebbe esserlo, in proporzione e facendo le corna, un cancro o un tumore o una frattura o una infezione cronica, cose che non devono ovviamente essere mai trascurate ma che – al contrario – devono essere trattate con il massimo della energía che si ha a disposizione ventiquattro ore al giorno e sette giorni alla settimana fino a completa remissione dei sintomi e delle cause sottostanti.   Un tale malcapitato di turno che si rivolgesse a un “professionista” che NON dovesse ripetergli cosí quanto sopra, ma gli “consentisse” di continuare a portare i suoi occhiali a patto che “se li tolga per fare gli esercizi”, non potrà che andare incontro a una profonda delusione, con il maleficio aggiuntivo di sentirsi costretto a “mettere una pietra sopra” a ogni possibilità di guarigione o di miglioramento del difetto, il quale è causato in primo luogo proprio dagli occhiali stessi e poi dal rinforzo negativo dato da questo mondo di squali dominato dal cartello medico-commercialistico legato alle lenti correttive, alle operazioni chirurgiche e – ahinoi – oggigiorno anche dal mondo miserabile di tutti questi sedicenti “operatori naturali alternativi” che sfruttano il malessere dei piú e la loro poca autonomia di pensiero per fare soldi.   Il malcapitato di turno che abbia sette diottríe di miopía non è assolutamente in grado di iniziare una cura, se continua a usare i suoi occhiali e se il “professionista” sedicente non lo avvisa a questo riguardo.   Tale “operatore” cosí tacendo sta semplicemente “tirando l’ acqua al suo mulino” e il meglio che può fare è asportare dei biglietti da cento dalla tasca del cliente, che magari per due o tre o quattro volte tenta pure di stare al gioco, di dargli fiducia, per poi abbandonarlo una volta capito che è stato buggerato e non c’è proprio niente da fare, la miopía non migliora checché se ne dica, seguendo metodi commerciali che devono la loro stessa sopravvivenza sulla continuazione della malattia sine die.

Ora, sette diottríe di miopía non sono uno scherzo ma una indicazione seria di un profondo malessere spirituale che alberga nel soggetto che ne soffre, il quale è sottoposto a una doppia fatica continuata:

  1. deve portare gli occhiali sapendo che sono dannosi perché stancano gli occhi e dànno altri sintomi, oltre che indebolirli sempre di piú;
  2. deve portare gli occhiali sapendo che cosí facendo la possibilità di una cura è annullata alla radice.

La verità è direttamente contraria a quanto si crede, ma l’ unica speranza che il malcapitato di turno ha per capirla è lèggere pedissequamente il materiale gratuito presente su questo sito https://SistemaBates.it (©®) e acquistare i libri della cura della vista da noi editi e studiarli seguendo le istruzioni contenute in essi, iniziando il percorso di cura, che è in primo luogo un percorso spirituale e non ha nulla a che fare con insegnanti, educatori visivi, professionisti di qualsiasi risma, medici e terapisti varii.   Piú il Lettore sarà in grado di stare lontano da questa specie di “mafia oculare” e piú potrà avere la possibilità di iniziare a intuire una via di fuga dal suo continuo peggioramento e – al contrario – compiere dei passi in avanti verso uno stato di riposo mentale piú adeguato alle sue vere esigenze e meno suscettibile a cadere vittima dei truffatori e degli squali che in questo mondo moderno sono pronti a mordere in ogni momento e in ogni dove — bisogna imparare a difendersi con le unghie e con i denti.   Di vita ce ne è una sola e non è bello affatto sprecarla dietro a un paio di occhiali o facendosi ingannare da chi dice che lavora per farci del bene e invece ci sta soltanto danneggiando.

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