Appunti dalla “Associazione Vista Perfetta” di Milano (2009/11)

In una veloce riunione della Associazione Vista Perfetta di Milano abbiamo riscontrato buoni successi e comprensioni di cui vogliamo rendere partecipi anche i lettori non ancóra iscritti.

All’inizio dell’incontro una nostra socia ha dichiarato la sua forte depressione riguardo alla sua vista, che secondo lei era calata.  Alla domanda del Presidente: «Scusa ma che cosa hai fatto di pratica?», ha risposto a voce alta: «NIENTE!».

In questi casi, ci vuole sangue freddo, tabella di Snellen ben illuminata, e… sotto con il trattamento!

Abbiamo alternato i varii metodi base:  chiudere gli occhi e sentirli riposati, palmeggiamento breve e lungo, spostamento e dondolamento, eccetera eccetera.  Poi abbiamo verificato come la tabella fosse diventata chiara e alla fine, nell’ultima mezz’ora, abbiamo verificato i progressi fatti usando il Mazzo di Lettere di Snellen (estraendone alcune a caso senza sapere quali fossero).  Inutile dire che la stessa socia che lamentava la peggiore vista iniziale era anche quella che leggeva súbito le lettere sconosciute, sia su bianco che su nero!

Un’altra socia ha raccontato del suo grande successo nel superare l’esame della patente senza obbligo di guida con lenti, dopo tanti anni in cui l’aveva conservato.  Approfondiremo la sua storia in uno dei prossimi numeri de IL FALCO.

Un altro socio ci ha spiegato la sua ricerca attuale:  da alcune settimane si è preso la briga di osservare le persone che incontra nel modo in cui usano gli occhi.  La cosa costante che ha notato è che chi ha vista normale è di mente piú aperta, e psicologia piú libera.  Anche quando litigano, questi individui non si identificano con le proprie ragioni e con quelle altrui ma rimangono in qualche modo “rilassàti”, senza offendersi, anche se gli piovono addosso degli insulti.  Inoltre, la cosa che piú ha colpito il nostro acuto socio è che tutti sbattono sempre le pàlpebre continuamente e non fermano mai lo sguardo su nulla.

Partecipare alle giornate (o mezze giornate) di studio dedicando almeno due o tre ore al trattamento in compagnía degli altri si dimostra essere la cosa piú importante per i soci della Associazione Vista Perfetta.  I beneficî riscontrati sul momento, che potrebbero anche essere lenti a manifestarsi (ma se ricercati arrivano sempre), continuano poi anche nelle ore successive, e questo è il vero risultato che tutti perseguiamo.

Rishi Giovanni Gatti

ultimo aggiornamento: 13 settembre 2013
pubblicato il 30 giugno 2010
anticipato per i soli socii AVP nel novembre del 2009
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