Cosa preferire

Da quasi vénti anni la Redazione di questo sito SistemaBates.it raccoglie testimonianze relative allo studio e alla pratica del Sistema Bates® Originario™ come divulgato nei libri e nelle riviste che la Casa Editrice delle Consulenze Gioviali .it® (già denominata Juppiter Consulting Pub. Co.) di Milano pubblica in esclusiva, e grazie a questa enorme mole di dati verificati e verificabili siamo riusciti a stendere, senza timore di smentite, alcuni punti fondamentali da preferire per tutti quelli che intendano ottenere presto e bene i migliori risultati nel proprio auto-trattamento. 

Li andiamo a elencare nella certezza che saranno utili a tutti i Lettori interessati.

Quale è il problema?

L’ obiettivo di questo sito Internet e del lavoro a esso sotteso è la massima efficienza nella pratica dei metodi di cura originarî del Dott. Bates. 

In pratica, questo si traduce nell’ ottenere le «veloci guarigioni», come le chiama il Dott. Bates stesso nell’ articolo omonimo pubblicato sul numero 44 della nostra rivista IL FALCO PER L’ EDUCAZIONE ALLA VISTA PERFETTA.  Se il Lettore fosse in grado sin da subito di stabilire delle «condizioni favorevoli» alla sua cura, il trattamento sarebbe semplicissimo e in pochi giorni uno dovrebbe poter risolvere il suo problema visivo, una volta scartati gli occhiali permanentemente.  Spesso, o quasi sempre, il Lettore si trova in uno stato di totale ignoranza riguardante la sua stessa condizione di miseria visiva, la quale deve essere portata alla luce per essere guarita

Ecco che i seguenti sette punti potrebbero essere d’ aiuto come spunti di riflessione per il ricercatore serio che voglia iniziare bene la sua cura.  Ma anche ai semplici curiosi, raccomandiamo di continuare la lettura di tutta la pagina perché non si può mai sapere che cosa può succedere nel futuro, caso mai qualche parola sparsa qui e là possa fare da catalizzatore e consenta di procedere con quell’ auto-trattamento senza occhiali che magari adesso non è possibile attuare.

1. Preferire i testi originarî del Dott. Bates

Preferire i testi originarî del Dott. Bates  è il primo e piú importante punto in assoluto se non si vuole fallire miseramente ma si vuole al contrario partire con il piede giusto. 

Al momento i testi che ci raccomandiamo di lèggere e rileggere sono come minimo tre e rispondono ai titoli di VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI, seguito da I METODI DI TRATTAMENTO NELLE «STORIE DALLA CLINICA» e da I PIÚ AVANZATI METODI NELLA CURA DELLA VISTA.  A questi potrà essere aggiunto il libro delle FIABE DELLA VISTA PERFETTA se uno intendesse aiutare bambini sotto ai dodici anni. 

Nel caso la materia si riveli interessante e stimolante, le raccolte annuali della rivista IL FALCO PER L’ EDUCAZIONE ALLA VISTA PERFETTA diventano uno strumento adattissimo per cogliere nuovi spunti di riflessione e prendere esempio dalle testimonianze anche moderne di chi ha imparato ed è guarito. 

Risulta sicuramente necessario dotarsi anche delle TABELLE DI CONTROLLO DI SNELLEN, pacchetto completo conveniente, mentre con l’ avanzare della cura sarà anche utile cimentarsi con le lettere sconosciute estratte a sorte da uno dei «mazzi di lettere di Snellen» da noi prodotti. 

Questo è il materiale di studio minimo (per chi non è solamente un curioso) che per l’ anno 2020 ci sentiamo di consigliare con la massima preferenza.

2. Preferire la compagnía di persone senza occhiali

Sembra uno scherzo, ma il preferire la compagnía di persone senza occhiali non lo è affatto.  La possibilità di passare del tempo insieme a persone che non hanno problemi di vista o che abbiano anch’ essi intrapreso il trattamento per guarire senza occhiali e li abbiano già scartati permanentemente, è un aiuto fortissimo, specialmente quando si è alle prime armi.  Nel caso di persone che ci vedono bene in ogni condizione, è particolarmente evidente come questi individui siano meglio a proprio agio in tutte le situazioni in cui si trovano e godano di calma e sangue freddo, riuscendo a gestire al meglio eventuali traumi senza farsi influenzare da condizionamenti esterni.  Ogni sorgente di sforzo o fastidio proveniente dall’ esterno viene immediatamente avvertita ed evitata sbattendo le pàlpebre o guardando altrove (anche metaforicamente). 

I soggetti che hanno vista perfetta dovrebbero essere studiati da vicino da chi intende imitarli per guarire.  Paragonati a persone «equivalenti» ma afflitte da disturbi di vista, corretti o meno da occhiali, lenti a contatto o «laser», questi che hanno vista perfetta sembrano provenire da un altro pianeta.  A volte li si nota in televisione o al cinema, e non è difficile accorgersi di quanto siano infinitamente piú rilassati degli altri personaggi che portano occhiali o che fanno delle smorfie perché non sono sereni mentalmente.  L’ influenza negativa della gente occhialuta o lenticolata o laserizzata è gravissima e andrebbe evitata con tutte le forze.  L’ importanza di questa cognizione va oltre ogni immaginazione e non viene mai presa in considerazione, pur troppo.  Per questo motivo la ribadiamo con forza raccomandandoci ai lettori di non trascurarla.

3. Preferire i metodi originarî del Dott. Bates

Nel portare avanti la propria pratica dei fedeli metodi che portano alla guarigione della vista, il Lettore deve imporsi una disciplina ferrea che non lo faccia in alcun modo deviare dalla retta via, che è quella indicata nelle pubblicazioni originali di cui al punto 1).  Questo non significa che uno si debba imporre la pratica inutile di un metodo che nel suo caso particolare non stia dando buoni risultati nell’ immediato.  Al contrario, dato che i metodi da provare sono centinaia, sarebbe utile esaminarsi spesso e domandarsi davanti alla tabella di controllo di Snellen il perché uno non progredisca, e di conseguenza preferire un altro metodo a quello che si sta praticando in quel momento. 

L’ unica cosa da non preferire mai è l’ abbandono dei materiali originarî batesiani in favore di altre interpretazioni fuorvianti e truffaldine che promettono scorciatoie e salvezze impossibili. 

Ma se il Lettore dà fiducia al Dott. Bates non corre alcun rischio:  nel momento in cui dovesse accorgersi di stare a perdere tempo perché la riga sulla tabella di controllo di Snellen è sempre la stessa e di piú non si scende, allora gli basterà prendere a caso uno dei tre volumi citati sopra, o uno degli altri volumi disponibili nella sezione «ACQUISTI» di questo sito SistemaBates.it, per aprirlo a caso e iniziare a lèggere ad alta voce per rendersi conto che ci sono tante altre cose da provare che sicuramente porteranno beneficî in maniera sorprendente.

4. Preferire la pratica, sopra a ogni altra attività

Non appena si supera la fase iniziale in cui gli occhi si abituano a stare senza occhiali, la situazione diventa piú semplice ma al tempo stesso sorge maggiormente la tentazione di trascurare la pratica quotidiana davanti alla tabella di controllo di Snellen. 

Ci sentiamo di dire che è sempre meglio preferire la pratica con la tabella di controllo di Snellen piuttosto di perdere tempo in altre occupazioni stupide come guardare alla televisione, navigare inutilmente su Internet, controllare spasmodicamente la posta elettronica sul telefonino, coltivare amicizie fasulle sulle reti sociali o altre cose simili. 

È sempre meglio preferire la pratica della cura della vista, preferire il palmeggiamento, se è il caso, o il trattamento con il sole o con la luce elettrica, o magari una bella pennichella sul divano piú comodo oppure una passeggiata in un ambiente naturale privo di inquinamento, se possibile.

Tutte queste suggestioni sono benèfiche, al contrario delle altre cattive abitudini che sono proprio alla base del problema che vogliamo guarire.  Avendo del tempo libero, è assolutamente meglio preferire la lettura di stampa fine o microscopica, se può essere fatta senza sforzare gli occhi.  Sbrigando le faccende di casa, uno ne può approfittare per immaginare il dondolío universale, per spostare lo sguardo, per chiudere gli occhi e ricordare qualcosa di piacevole. 

Se uno assume su di sé queste abitudini, ha presto ottimi risultati e la vista difettosa diventerà presto un brutto ricordo da dimenticare del tutto.

5. Preferire la luce del sole sempre e comunque

Dice il saggio:  «È da stupidi maledire l’oscurità.  Meglio sarebbe accendere una candela».  In tempi moderni, la candela può essere sostituita da un proiettore a ioduri metallici, che emette luce ad ampio spettro con il massimo rendimento energetico possibile (110 lumen/watt) e può essere usato sia per illuminare le tabelle di controllo di Snellen come per essere rimirato direttamente a occhi chiusi (o anche aperti per chi è piú avanti sul percorso di guarigione). 

In alternativa si può usare una luce a diodi luminosi ad ampio spettro cromaticao, oppure, male che vada, una lampada frontale a diodi per poter illuminare in modo concentrato la pagina che si vuole lèggere con il massimo della comodità. 

Se uno accende immediatamente la luce appena è bujo, lo fa perché preferisce guarire la sua vista difettosa, o mantenere in efficienza la vista normale, invece di peggiorarla e procrastinare la cura.  È infatti solamente in una fase successiva che è possibile affrontare la penombra senza risentirne troppo.  Nel dubbio, meglio fare come il saggio, accendere la luce, e sbarazzarsi dell’ oscurità. 

Se dovessimo essere fortunati a godere di luce naturale, come è quella del sole non filtrato da vetri o verande o tende, tanto di guadagnato.  Il sole è preferibile perché è un grande rivelatore del livello di sforzo mentale in cui si vive e del quale sforzo non ci si accorge, essendo per di piú ben radicato nell’ inconscio.  Una volta scopertane la presenza, il passo successivo è debellarlo ricorrendo a un uso intelligente della piú grande forza terapeutica che abbiamo, quella della luce solare appunto, sempre da preferire.

6. Preferire l’ amicizia con la Associazione Vista Perfetta®

Come chiunque può lèggere sulle pagine della rivista IL FALCO PER L’ EDUCAZIONE ALLA VISTA PERFETTA, i grandi risultati nella cura della vista difettosa per mezzo dei metodi originarî del Dott. Bates si ottengono molto piú facilmente se si diventa amici e socii della Associazione Vista Perfetta®.  Partecipando alle attività della AVP®, anche solamente per via telefonica o telematica scambiandosi informazioni ed esperienze, si verificano dei fenomeni di accelerazione della cura che in alcuni casi hanno dell’ incredibile. 

Ciò accade perché si creano delle sinergíe di pensiero tra persone orientate mentalmente in modo simile, che hanno come obiettivo comune la vista perfetta senza occhiali. 

Dato che «la persistenza è tutto», lungo questa strada terapeutica, godere del conforto di chi è piú avanti nella cura e ne ha già attraversato le fasi piú problematiche si dimostra impagabile sotto ogni profilo.  All’ interno della AVP si è al sicuro perché nessuno vi vuole «vendere» diplomi, corsi, certificazioni, eccetera, e nessuno si erge a «insegnante», «istruttore», «facilitatore», e quindi nessuno fa l’ impostore, ma tutti si mettono umilmente a disposizione degli altri socii perché hanno capíto che il difetto visivo dipende da un vizio mentale che deve essere abbandonato, e questo può accadere soltanto se ci si accosta al problema senza preclusioni o resistenze o vecchi schemi interiori di rigidità personali. 

L’ aiuto che deriva giorno per giorno dal sentirsi membri liberi e accettati della AVP® è la vera singola novità del Ventunesimo Secolo che proietta il lavoro del Dott. Bates, dopo oltre cent’ anni dalla pubblicazione originaria di Perfect Sight Without Glasses, in un futuro concreto di guarigione che non era mai stato visto né immaginato prima di adesso. 

È sicuramente preferibile entrare in contatto con la Associazione Vista Perfetta® piuttosto di rimanere soli e abbandonati al proprio destino di occhialuti incerti e dubbiosi sul da farsi per scardinare il problema.

7. Preferire il proprio benessere visivo prima di tutto

Invece di andare in giro con gli occhiali a parlare dei beneficî che potrebbero arrivare dal Sistema Bates® Originario™, è sicuramente meglio preferire di darsi da fare in prima persona per curare innanzi a tutto sé stessi.  Questo sembrerebbe da egoisti e contraddittorio rispetto a quanto affermato al punto precedente, ma in realtà non è affatto cosí!  Significa semplicemente che per essere davvero di aiuto agli altri bisogna essere personalmente sani, e maggiormente lo si è, piú aiuto si potrà dare a chi ne ha veramente bisogno. 

Di conseguenza, eccetto che nell’ àmbito della Associazione Vista Perfetta®, il candidato a guarire la sua vista deve preferire di farsi i fatti suoi, evitando di esporsi al pubblico generico se non dopo aver conquistato un livello di riposo mentale inattaccabile.  Preferire di “parlare” con la tabella di controllo di Snellen invece di andare in giro a cercare conferme da chi non ce le potrà mai dare, o a fare inviti a seguire questo percorso a chi non se li merita, è una raccomandazione che si rivela fondamentale, nell’ ottica di una possibilità di guarigione davvero «materiale» e concreta.