Alcuni consigli essenziali per affrontare a occhi aperti e con successo le sei settimane piú luminose dell’ anno.
Come tutti sanno, l’inizio del mese di giugno coincide con l’inizio del periodo piú luminoso dell’ anno solare, quello a cavallo del Solstizio d’Estate, originariamente chiamato “Mezza Estate” o “Piena Estate”, dall’ Inglese “Midsummer”, la festa celtica della luce. Guglielmo Shakespeare gli dedicò addirittura una commedia classica, “A Midsummer Night’s Dream” (1595), conosciuta in Italiano con il titolo famosissimo di “Sogno di una notte di mezza estate”, alle quale seguirono varie altre scritture, come per esempio la pellicola omonima del 1999 interpretata tra gli altri da Michelle Pfeiffer, Sophie Marceaux e Heather Parisi e girata in Italia nella provincia di Viterbo. La storia narra di fate, incantesimi e innamoramenti, e di un misterioso “succo” che se spremuto negli occhi delle persone fa “vedere i suoni” e “sentire i colori”, e altre magíe del genere, che non sveliamo per non rovinare il gusto a quei Lettori che vorranno approfondire per conto proprio l’argomento.
Tra i primi giorni di giugno e la metà di luglio, la luce è massima nel nostro Emisfero Boreale e le giornate sono le piú lunghe dell’ anno. Dovrebbero perciò essere sfruttate il piú possibile dal praticante della [Associazione] Vista Perfetta perché una volta passate non torneranno per almeno altri dieci mesi e perché se le si riesce a sfruttare bene per il proprio auto-trattamento, ciò tornerà massimamente utile proprio durante le giornate piú buje, sei mesi piú avanti. Questa è una scoperta che la AVP ha fatto negli ultimi tempi ed è con grande onore che la condividiamo con tutti i Lettori, siano essi socii iscritti e partecipanti, oppure semplici visitatori curiosi che non àbbiano ancóra deciso di curare sé stessi con i metodi originarî batesiani presentati in queste pagine e sul sito esclusivo https://SistemaBates.it (©®).
Invitiamo quindi chiunque legga queste righe a tenere ben presente quale sia la realtà delle cose durante tutte le ore di veglia, ricordando che ogni minuto che passa mentre il sole splende fuori all’ aperto dovrebbe essere onorato e sfruttato a proprio personale beneficio. Il modo migliore per farlo sarebbe quello di esercitarsi a rimirare il sole direttamente a occhi aperti, per pochi minuti ogni tanto, e frequentemente quando possibile, ma noi sappiamo che le persone in grado di fare questo si contano forse sulle dita di una mano, e non perché ciò sia dannoso o rischioso, ma perché gli occhi dell’ individuo medio non sono piú sufficientemente forti per fare una cosa del genere, a causa dell’ errato stile di vita, dello sforzo mentale, della cattiva alimentazione, eccetera. Occorre dunque ricorrere ad astuzie e stratagemmi per cercare di rimediare a questa carenza endemica, ed è ciò che cerchiamo di fare offrendo le seguenti riflessioni, che dovranno poi essere applicate al singolo caso ed adattate ai problemi specifici che ognuno di noi potrà riscontrare nella pratica.
La prima e piú importante accortezza da prendere da parte di chiunque voglia fare qualcosa di positivo per i propri occhi è quella di acquistare e lèggere senza indugio il vero libro originale e autentico della cura della vista a opera del Dott. W. H. Bates e intitolato “VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI” come edito dalla Casa Editrice delle Consulenze Gioviali (Juppiter Consulting Publishing Company®, Milano), traduzione filologica, letterale e scientifica a cura di Rishi Giovanni Gatti. Per acquistare il libro e sostenere economicamente questo stesso sito che ve ne parla, occorre navigare nel negozio del sito ufficiale https://SistemaBates.it (©®) e approfittare delle offerte scontate e promozionali che lì si trovano.
Entrando nel merito, quindi, occorre avere ben chiaro in testa che il sole ci dà fastidio solamente se si è sottoposti a un enorme sforzo mentale, dovuto alle cause piú varie. Per esempio, l’insonnia. Se qualcuno ha sofferto o soffre di questo penoso disturbo, avrà certamente notato che meno ore di sonno gode, piú fastidio riceve dalla forte luce del sole, o anche da quella elettrica, se sufficientemente intensa. La cura, come abbiamo scoperto nell’ àmbito delle prove fatte dalla AVP, è proprio quella di non fuggire il sole e la sua luce, ma di inseguirla il piú possibile durante ogni giorno in cui essa si presenta alla nostra attenzione, avendo cura di sbattere frequentemente gli occhi, oppure chiuderli alternatamente (usando una benda se necessario), oppure dimostrando la pazienza di esporsi per ore intere a occhi chiusi volgendo il viso al sole fin quando non sarà possibile farlo anche a occhi aperti.
Questa fase di preparazione potrà durare anche l’intera stagione, secondo quanto profondo e pernicioso sia il livello di fastidio che una persona soffre a causa della sua inadeguatezza e della sua imperizia, dimostrate nel passato recente quando ci si è dimenticati di curarsi e di approfittare del piú addomesticabile sole dell’ inverno. Nei casi piú gravi, il fastidio potrà essere dato anche semplicemente dalla luce delle nuvole, fatto che davvero denuncia il livello di degenerazione che abbiamo raggiunto in questa nostra epoca fatta di schermi digitali da scorrere con le dita e relativa afflittiva penombra obbligatoria se uno li vuole anche lèggere oltre che guardare (gli schermi digitali diventano buji e indecifrabili se esposti alla luce del sole).
Per accelerare il ricupero, è consigliabile, seguendo le istruzioni fornite dal Dott. Bates nei suoi libri originali da noi pubblicati e acquistabili sul sito ufficiale https://SistemaBates.it (©®) — attenzione, diffidare dalle imitazioni e dagli sviamenti operati da editori e operatori senza scrupoli — impiegare spesso la Lente Solare del Dott. Bates, che fornisce la possibilità di trattarsi con maggiore efficacia grazie alla concentrazione della luce sul bianco dell’ occhio, la quale in alcuni casi è davvero un toccasana incredibile. Anche qui, bisogna procedere con discrezione e se non ci si sente sicuri è meglio farsi aiutare da qualcuno di piú esperto, entrando in contatto con la Associazione Vista Perfetta® al numero 02 4873 1565.
Mano a mano che uno si riavvicina a uno stato interiore di maggiore tranquillità generato dalla aumentata abitudine alla luminosità del giorno, ci si accorgerà che la luce solare della “mezza estate” è una fonte di energía che presto diventa indispensabile, e la prima reazione che si prova qualora essa dovesse essere assente, magari per via di un temporale improvviso o di una altra impossibilità a goderne, perché siamo impegnati in un ufficio al bujo e non riusciamo a liberarci, è quella di una forte delusione accompagnata dalla sensazione che ci manchi qualcosa, non soltanto perché la vista stessa ne risente, ma proprio perché ci pare di avere perso l’ennesima occasione per stare bene e per guarire. Qui l’unica soluzione che abbiamo è quella di non cedere e di non rassegnarsi alle tenebre ma cercare di sopperire con l’aiuto di illuminatori elettrici, come le torce concentrate a LED di nuova generazione, tenendo sempre ben chiaro in mente che non appena se ne ripresenterà l’occasione sarà obbligatorio uscire di nuovo all’ aperto per “ricaricarsi” alla luce diretta dell’ astro solare.
Sostanzialmente, la chiave per debellare lo sforzo mentale che porta alla vista difettosa sta nel ficcarsi bene in testa che la luce diretta del sole estivo è essenziale per il benessere umano e non può mai essere sottostimata. Essa non è mai troppa e dovrebbe essere onorata e rispettata come fosse un cibo salvavita, come fosse un nutrimento fondamentale al pari delle proteine, dei carboidrati e dei grassi, e come l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo.
Chi fra i Lettori avrà provato a contemplare anche solamente per poche ore consecutive l’idea che la luce del sole, e in particolare quella piú forte del Solstizio d’Estate, abbia la stessa assoluta importanza degli altri mezzi di sostentamento piú elementari che ci permettono di sopravvivere nel mondo reale, avrà sicuramente conquistato dentro di sé la possibilità di dare una svolta esistenziale alla propria vita e comincerà a rendersi conto che quanto sperimentato fino a ieri non era altro che un pallido riflesso di una abilità ben piú ampia e viva, sempre sfuggitaci perché mai nemmeno immaginata, eppure cosí vicina e afferrabile da tutti, per diritto di nascita, per diritto naturale irrinunciabile.
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