migliaia=0.

Buongiorno.  Ho visto che state dedicando uno spazio alle disavventure di noi poveri malati “mal-trattati” di vista difettosa e problemi concomitanti e allora voglio anch’io dire la mia.  Circa dieci anni fa o forse di piú andai da un “terapista Bates” che mi convinse a fare una serie di sedute sulla “respirazione profonda” perché secondo lui ciò avrebbe giovato anche ai miei occhi.  Il mio problema era piuttosto grave, circa sette diottríe di miopía in un occhio che era pure ambliopico, cioè, non reagiva alla lente correttiva.  Dopo aver speso oltre mille euro di sedute, chiesi ingenuamente al terapista quando avrei mai potuto avere dei risultati concreti sull’occhio e lui mi rispose seriamente cosí:  «Hai fretta?».  La serietà del tono della risposta mi fece pensare a una specie di battuta “zen” e la accettai cosí.  Dopo poche altre sedute, abbandonai.  Mi rivolsi allora a una dottoressa che ha studî un po’ in tutta Italia e con questa signora spesi altre migliaia di euro per una serie di sedute durante le quali eseguivamo una serie di esercizî di “ginnastica oculare” da effettuarsi con degli attrezzi di plastica da seguire con lo sguardo, e cose del genere.  Anche lì, nessun risultato.  La dottoressa però insisteva che avrebbero funzionato e che mi avrebbero permesso di ridurre la potenza delle lenti correttive, prova questa, diceva lei, della riuscita del trattamento.  Anzi, aveva un negozio di ottica convenzionato presso il quale avrei potuto rifarmi gli occhiali a prezzo scontato.  Ma non ostante ciò, nulla accadeva e il mio nervosismo, invece che diminuire, aumentava.  Un giorno mi accorsi che negli occhi della signora c’era qualcosa che non andava e poi capii:  portava lenti a contatto!!!  A quel punto, abbandonai.

Diversi anni dopo venni fortuitamente a conoscere dell’esistenza delle pubblicazioni originarie del Dott. Bates tradotte finalmente in italiano e in versione integrale e le acquistai, entrando in contatto con la Associazione Vista Perfetta e iniziando a stare senza occhiali sempre piú spesso.  Da lì ho potuto fare dei buoni progressi e, anche se pur troppo a volte mi càpita di rimettermeli, al buio, per qualche minuto, non posso che dire di essere contenta di avere finalmente capito perché gli altri operatori che frequentai e pagai non mi diedero alcun aiuto e anzi, forse, mi danneggiarono non soltanto nel portafoglio.

[Lina, Mi]

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