Una situazione spesso molto delicata è quella in cui in una famiglia di piú componenti vi siano dei minori di anni 18 o anche dei bambini (cioè minori di anni 12) che soffrano di vista imperfetta e uno soltanto dei due genitori si sia appassionato alla “cura della vista con metodi naturali” come viene presentata su questo sito ufficiale https://SistemaBates.it (©®), dove ci occupiamo anche di illustrare le iniziative sociali della Associazione Vista Perfetta®.
I casi possono essere sostanzialmente due:
- il genitore “non interessato” porta occhiali da vista perché ha vista imperfetta;
- il genitore “non interessato” ha vista normale senza occhiali.
Come è facile prevedere, il secondo caso è quello piú comodo da trattare e la guarigione del minore è in sintesi solamente una questione di tempo e di un minimo di pratica quotidiana con la tabella di controllo di Snellen, sempre accompagnata dall’ incoraggiamento del genitore interessato, che ovviamente non deve esso stesso portare occhiali ma deve curarsi in prima persona per raggiungere al piú presto i 20/10 continuati in ogni condizione sulla tabella.
Il primo caso invece è molto complicato e i risultati sono pochi, incerti e spessissimo contro-producenti. Andiamo ad analizzare il perché di tutto ciò.
IL GUAIO DEL GENITORE OCCHIALUTO
Quando un genitore occhialuto si interessa alla cura della vista come viene qui proposta, di solito lo fa perché non vuole che i suoi figli facciano la stessa miserabile fine di occhialuto che ha fatto lui (o lei). La minaccia degli occhiali compare in genere in età scolare, dopo che il bambino, o l’ adolescente, ha subíto i primi traumi dovuti a molteplici fattori quali (fra i tanti altri):
- la voce stridula delle maestre occhialute, o – peggio ancóra – portatrici di lenti a contatto o – peggio ancóra – operate con il laser (chirurgia rifrattiva moderna, devastante);
- la modalità di “insegnamento” basata su nozioni inutili e cioè sulla precipua dannazione continua della ruspante e viva intelligenza che hanno le menti giovani e non ancóra plasmate del tutto per conformarsi ai modi e ai tempi di questo “mondo di merda” in cui viviamo;
- la pessima organizzazione degli ambienti scolastici, con aule buie e poco areate, zeppe di aria viziata specialmente in inverno;
- la qualità scadente del cibo che generalmente viene offerto al minore, troppo ricco di zuccheri e farinacei e muco e troppo povero di proteine nobili e quasi totalmente carente di verdure e ortaggi;
- l’ invito pressante alla “concentrazione” mentale, che è forse, fra tutti questi elencati, il peggiore di tutti i mali imposti agli scolari oggigiorno.
Se sono queste le condizioni di contorno, figuriamoci che cosa può accadere nella mente del minore quando rientra nella sua abitazione e si scontra con i genitori occhialuti: il meglio che potrebbe fare sarebbe riuscire a diventarne immune, superando sé stesso in senso nicciano (vedasi F. W. Nietzsche in « Ecce homo. Come si diventa ciò che si è », 1888; vedasi inoltre “il falco numero 52”, articolo del Dott. Bates dal titolo IL RAGAZZO CON LE LENTIGGINI), e acquisire per sempre l’ immunità contro la vista imperfetta. Pur troppo, questo è praticamente impossibile e quindi al nostro malcapitato di turno non resterà altro che soffrire, ammalarsi e sperare in tempi migliori, accettando gli occhiali e la condizione miserabile di essere umano imperfetto, indifeso e senza speranza, che gli è capitata.
IL GENITORE “ALTERNATIVO”
Se però almeno uno dei due genitori vuole tentare altre strade, nel minore potrebbe accendersi a sua volta lo stesso interesse e se da parte sua l’ odio per gli occhiali è ben installato nella mente, o magari questi miserabili oggetti non sono stati ancóra acquistati, non è raro che ci si butti a capofitto nel trattamento acquistando i materiali di studio su questo sito https://SistemaBates.it (©®) e iniziando la pratica a casa con le tabelle di controllo.
In genere l’ entusiasmo iniziale consente alla mentalità dei soggetti coinvolti, cioè sia il minore sia il suo genitore interessato alla cura, di ottenere súbito dei risultati apprezzabili, con la tabella di controllo di Snellen che si schiarisce e nuove lettere e righe che compaiono dove prima vi era solamente la nebbia della vista sfocata. Poi però (chissà perché!) accade che inizia a manifestarsi l’ equivoco di fondo di tutta questa terapía e la persona crede di essere già guarita per il semplice fatto che comincia ad avere dei lampi di vista normale che però non durano e non sono replicabili a volontà. Qui in genere la situazione si complica perché il genitore non interessato alla cura e occhialuto interviene per sabotare i progressi fatti inviando messaggi o meta-messaggi piú o meno espliciti che hanno il duplice obiettivo di squalificare la persona che sta provando a fare del bene a sé stessa e di denigrare il genitore, che poi è il proprio compagno di vita!, che invece ingenuamente pensava che curare sé stessi senza occhiali fosse comunque possibile a prescindere dalla atmosfera contraria regnante nella famiglia in cui si vive. A questo si aggiungono le pressure scolastiche di cui sopra e il minore si ritrova presto con una vista molto imperfetta e la paura di essere bocciati per scarso rendimento nello studio.
LA MINACCIA DELLA STUPIDITÀ
Nei casi molto gravi di stupidità aggiuntiva può anche capitare che il genitore contrario alla cura senza occhiali porti – di nascosto dall’ altro genitore – il proprio figlio malato di vista imperfetta dall’ oculista e ne ritorni con una prescrizione molto grave di miopía, anche superiore alle quattro diottríe in età molto giovane, sintomo questo di un grandissimo sforzo mentale associato al problema della vista imperfetta che viene aggravato tantissimo al momento dell’esame stesso, in genere condotto in una atmosfera di tensione e di buio al precipuo scopo di evidenziare ogni piú piccolo difetto visivo (cosa che in realtà non è sbagliata di per sé). Al professionista di turno non interessa contemplare il fatto che quelle condizioni cosí difficili siano raramente incontrate nella vita reale e che pertanto la prescrizione cosí rilevata è di norma assai piú pesante del necessario e non farà altro che peggiorare la miopía in un futuro assai prossimo. Al professionista di turno questo non importa se non per il contrario di quanto noi dovremmo sperare, ovvero: se il difetto peggiora, ben venga!, perché saranno necessarie visite ulteriori e soprattutto prescrizioni nuove di lenti e di accessori varii che sono “a beneficio” del paziente e sostengono il prodotto interno lordo nazionale.
In questi mal-augurabili casi si aggiunge un’ ulteriore componente disturbante che facilmente interromperà del tutto il trattamento domestico: la pesante prescrizione effettuata dal professionista di turno verrà ascritta al fatto che il minore negli ultimi mesi ha danneggiato se stesso non portando occhiali dal principio e ha “sforzato la vista” tentando di praticare l’auto-trattamento senza occhiali, che come tutti sanno è stato screditato cento anni fa e chi lo propone non è altro che un cialtrone matricolato (e anche questo, a essere sinceri, non è tanto lontano dalla verità, visto quello che si vede in giro su Internet e in libreria, escluso il materiale proposto su questo sito ufficiale https://SistemaBates.it (©®)). A questo punto accade che si instaura una lotta intestina tra i due genitori, un vero e proprio scontro che potrebbe diventare anche violento tra le opposte ragioni, che vedono da un lato il genitore occhialuto rinfacciare all’altro di non avere messo gli occhiali per tempo al figlio e dall’altro lato il genitore interessato alla cura che rinfaccia all’altro la sua ostilità, aggravando lo sforzo mentale che sta alla base del difetto: tra i due litiganti, soffre il povero figlio incolpevole che non si aspettava di certo che la sua malattia visiva potesse scatenare una diàtriba cosí grave tra i suoi genitori.
TRA I DUE LITIGANTI IL TERZO SOFFRE
Come si è potuto arrivare a una situazione del genere?
È possibile rimediare?
Quale è il comportamento da seguire?
In base all’ esperienza che su questo sito ufficiale https://SistemaBates.it(©®) siamo andati maturando, anche corroborati dai dieci anni di attività della Associazione Vista Perfetta®, rispondere alle tre domande di cui sopra non è difficile:
- Si arriva a una situazione cosí perché si è sottovalutato il contenuto dei testi originali del Sistema Bates® Originario™ in vendita su questo sito ufficiale https://SistemaBates.it (©®) e fraintendendo che la cura della vista imperfetta nei casi cosí gravi possa essere “una passeggiata” laddove invece è un impegno serio che non può prescindere da ben precise condizioni pratiche e interiori.
- È possibile rimediare solamente se i due genitori sono disponibili a riprendere in mano la situazione, questa volta nel modo corretto, e ci si impegni fortemente a corrispondere alle necessità intrinseche dell’ auto-trattamento, avendo la lungimiranza spirituale di mettere in conto un disagio iniziale e sacrificare alcune parti della propria attuale vita in favore della cura della vista che deve essere elevata al rango primario di fattore dirimente che pone tutto il resto in secondo piano (fatta eccezione ovviamente per le questioni di mera sopravvivenza).
- Il comportamento da seguire sarebbe quindi quello di attrezzarsi per fare fronte alla situazione e scartare gli occhiali e partecipare almeno due volte al mese alle riunioni della AVP che sono organizzate cosí frequentemente proprio per sostenere le persone in difficoltà e analizzare e correggere gli errori che si fanno specialmente all’ inizio e dare testimonianza agli altri socii di quanto tali errori possano portare fuori strada se non vengono corretti al piú presto. In tutto ciò, rimane assolutamente prioritaria la continuata lettura del testo base del Dott. Bates ovvero la Bibbia della Vista Perfetta, “VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI — BATES”, che deve continuamente essere riletto e anche riascoltato nella forma di audiolibro di modo che l’ apprendimento e il rinforzo positivo possano arrivare a chi ne necessita anche in via sub-liminale, dall’ inconscio. Se necessario, sarà pure di obbligo per il coniuge interessato alla cura della vista sua e del figliolo malcapitato di turno di procedere a una separazione dal coniuge rifrattario che dovrà essere allontanato perché alla sua semplice vista lo sforzo mentale automaticamente raggiungerà picchi incredibili di pericolosità, con ciò pregiudicando il buon esito della cura. Una volta acquisita la vista normale senza occhiali sarà poi possibile ritornare a vivere insieme, anche se lo scorno e la sconfitta nella mente dell’ occhialuto saranno tali da impedire questa eventualità assai improbabile. Questa è la verità, ed è una verità che brucia e dà fastidio, ma girarci intorno è poco utile e non farebbe altro che aggravare di nuovo e ulteriormente lo sforzo mentale che si vuole curare.
LA GARANZÍA PER IL LAVORO
Quanto detto sopra non teme alcuna smentita perché è esperienza comune che nelle famiglie in cui entrambi i genitori siano senza occhiali il figlio malato di vista imperfetta guarisce facilmente mediante auto-trattamento senza occhiali e questo spesso in poche settimane di blanda pratica con le tabelle e altri metodi di riposo. In alcuni casi, è necessario piú tempo e maggiore pratica quotidiana solamente se sono stati indossati gli occhiali a permanenza in passato e per un certo tempo, e se l’ età alla quale sono stati prescritti è molto giovane. In tutti gli altri casi, anche se c’è di mezzo lo strabismo, per esempio, e occorre indossare spesso una benda per coprire l’ occhio piú forte, i risultati sono pronti da realizzare e se ciò non dovesse accadere in pochi giorni allora significa che mancano delle informazioni importanti e bisogna rivolgersi alla Associazione Vista Perfetta® per rimediarle e non fare errori.
Per concludere: la popolazione mondiale ha accettato nella sua quasi totalità di rinunciare ai propri occhi e di sostituirli con un paio di lenti di vetro o altro materiale; non è obbligatorio affatto curarsi senza occhiali e acquisire la vista perfetta e tutto il suo corollario di comodità aggiuntive ed entusiasmanti; si può campare “benissimo”, per quello che vale oggi questo aggettivo superlativo, anche da quattrocchi, non muore di certo nessuno; intestardirsi su questa cura mancando completamente di capirne lo spirito è un errore grave di cui si pagheranno presto le conseguenze spirituali prima ancóra che materiali. Ciò non ostante, c’è comunque gente che riesce e anche benissimo e anche in condizioni drammatiche come quelle tratteggiate sopra e quindi tutto quanto detto fino a qui assume i contorni di una grandissima presa per i fondelli, inesplicabile e sconcertante, che il singolo Lettore dovrà tentare di dipanare per la sua persona e con la propria testa, proprio come in una sfida nicciana.