Filosofía della “Vista Perfetta” [Associazione]

Importante articolo motivazionale (cioè da rileggere piú volte) a firma del Direttore del presente sito ufficiale del Sistema Bates® Originario™ che invita i Lettori a dotarsi al piú presto del materiale di studio necessario per partecipare alle giornate di studio 2016 che la AVP ha organizzato in oltre cinquanta (cinquanta!) appuntamenti in varie parti d’Italia.

Fa sempre molta impressione notare per istrada o sui luoghi di lavoro la numerosissima quantità di persone che portano gli occhiali da vista o “da sole” e quando vediamo installati questi affari sul naso dei bambini ci viene una stretta al cuore e un pensiero triste in testa, “povero bambino, anche lui…”.  Altri invece pensano, nella loro ingenuità, che l’invenzione delle “stampelle per gli occhi” sia stata una benedizione e che le varianti moderne che ci vengono proposte, nella forma di lenti “a contatto”, cristallini artificiali “IOL” sostitutivi di quelli bruciati dal laser, cornee rimodellate con tecniche diverse per cambiare la rifrazione, eccetera, siano altri veri miracoli della tecnología medica…  Ciò non ostante, i difetti visivi sono sempre piú diffusi e – oggigiorno – a quelli banali e “meccanici” della miopía, dell’astigmatismo o della presbiopía, si sono aggiunti quelli organici della maculopatía e delle varie altre malattie oculari gravi per le quali non ci sono risposte se non a livello puramente palliativo ovvero perfettamente inutile.  Chiunque abbia avuto a che fare con la “medicina ufficiale” (o anche con altre scuole mediche) per un disturbo oculare “severo” sa bene di che cosa stiamo parlando:  la disperazione è pressoché totale.

Parrebbe perciò piuttosto beffardo che una associazione culturale, senza scopo di lucro, composta di semplici lettori delle opere del Sistema Bates® Originario™, possa avere dimostrato fra i proprî socii numerosi casi di successo nel verificare che le scoperte del medico oculista newyorchese, che originò  la “cura della vista” senza l’uso di occhiali o altri mezzi artificiali oltre cento anni fa, fossero effettivamente praticabili anche nei loro risvolti piú strani e improbabili, come nella cura della cecità o come nella cura della vista imperfetta “nervosa” impossibile da correggere per mezzo di lenti concave o convesse o astigmatiche.  Anche nei casi di “danno da eclisse di sole” alcuni socii hanno potuto testimoniare che in effetti, passato lo spavento iniziale – pure aggravato dalla ignoranza di non sapere cosa fare di positivo nel caso di abbagliamento o accecamento da forti luci, magari improvvise, – il disturbo visivo può sparire facilmente in pochi minuti se si diventa capaci di praticare alcune diavoleríe escogitate dal Dott. Bates per calmare la mente e permettere all’ occhio di guarire sé stesso spontaneamente.

Il fatto è che se pure è possibile che ci siano fattori concomitanti alle patologíe oculari quali la cattiva alimentazione, l’inquinamento, l’uso e l’abuso di farmaci e molecole chimiche, eccetera, la grande parte del problema della vista difettosa dipende dal cattivissimo uso che le persone fanno dei proprî occhi momento-per-momento, giorno per giorno, anno dopo anno.  Forse il peggiore e piú dannoso vizio che abbiamo quando iniziamo a riscontrare problemi di messa a fuoco, a qualsiasi distanza, è quello di fissare lo sguardo continuamente cercando di vedere con la forza di volontà quello che è oggettivamente impossibile vedere, e cioè piú cose in una volta senza muovere l’occhio.  Guarda caso, come si dice, quel vizio viene continuamente rafforzato proprio dall’uso degli occhiali, che qualsiasi “professionista del settore” è ben contento di affibbiarvi già alla prima visita, iniziando con lenti “da riposo” da un quarto di diottría per poi continuare serenamente con potenze maggiori, da verificare ogni sei mesi, e magari poi con potenze un pochino minori, giusto per “seguire le fluttuazioni dettate dal DNA”, cosí cambiando lente di quel cicinino per consentire all’ economía nazionale di limitare i danni della recessione che non vuole saperne di levarsi di torno…  Oppure, un altro vizio a cui si è affezionatissimi è quello di fuggire la luce naturale del sole e del cielo, per “proteggersi” dalla vera fonte della vita che ànima il respiro del pianeta intero e senza la quale tutti noi cesseremmo di esistere in pochi minuti.  Guarda caso, la paura della luce aumenta proprio grazie all’ uso delle lenti di protezione solare e alla mancanza di vita all’ aperto, e piú usiamo questi strumenti e piú stiamo lontani dal sole, peggio è per noi perché la luce normale del giorno diventa sempre piú insopportabile e presto arriva a causarci dei veri e proprî malesseri anche fisici, con sintomi di nausea, occhi che bruciano inspiegabilmente, “congiuntiviti infettive” di cui non sappiamo spiegarci la causa e che magari càpitano solamente in un occhio…  Voi pensate che sia stata la luce o il sole a causarvi il problema?  Macché.  È stato il bujo!  È stata la penombra in cui avete sempre vissuto!  Non ci credete?  Potete dimostrarlo da voi, empiricamente, con un po’ di buona volontà, e se vorrete, avrete la prova che la causa non era quella che pensavate!  Semplicemente, abituatevi a stare ogni giorno il piú possibile alla piena luce del sole nelle condizioni che vi garantiscano il massimo della tranquillità, in assenza totale del benché minimo fastidio, evitando sí di usare occhiali ma evitando anche, all’inizio, la luce diretta, coprendo, se necessario, un occhio alternatamente, con una mano o una benda, o magari osservando il cielo nella parte in cui la nostra stella non brilla, avendo in mente l’obiettivo, indicato dal Dott. Bates, di poterla rimirare direttamente senza subire alcun danno ma, anzi, con grande beneficio.  Avete paura?  Eppure una socia della AVP (Associazione Vista Perfetta®) ha fatto questo per due settimane, mezz’ora al giorno, fissando il sole con un occhio che era cieco da oltre vent’anni, e dopo quel periodo ha cominciato a… “vedere la luce”!  E oggi con quell’occhio lègge il messalino in chiesa…

Mah!

A chi bisogna credere?  La risposta è semplice:  a nessuno.  Bisogna documentarsi e informarsi in prima persona, provare a indagare, a sperimentare, usando i materiali giusti, ascoltando la campana della “scienza” ufficiale e poi volgendosi a delle opere sconosciute che la AVP ha adottato quale suo materiale di studio, in particolare la Trilogía Batesiana che consiste nei tre volumi fondamentali dai titoli “VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI” e “I PIÚ AVANZATI METODI NELLA CURA DELLA VISTA”, del Dott. Bates, e “I metodi di trattamento nelle STORIE DALLA CLINICA”, della sua fedele assistente Emily C. Lierman.  Leggendo le edizioni originarie batesiane pubblicate a Milano da Juppiter Consulting Publishing Company® a partire dal 2002, uno acquisisce una vera e propria “tecnología di studio” che può consentire di fare immediatamente delle prove pratiche e riscontrare che –nelle giuste condizioni – il difetto visivo, per quanto grave, sparisce o si riduce fortemente, a volte in maniera del tutto inaspettata e incredibile, tanto da sfatare cosí le false credenze sulle quali è basata l’industria multi-stramiliardaria dell’ Ottica e del’ Oculistica da oltre quattrocento anni.

Il Lettore, arrivando fino a qui, si chiederà come mai, se tutto ciò fosse vero, nessuno fa nulla, niente succede e gli occhiali dilagano e l’ industria a essi collegata prospera e siamo conciati sempre peggio…  La risposta è molto semplice e risiede nella natura umana, la quale è – per definizione – “miserabile”.  È raro trovare persone capaci di intuire che la Sanità è un impegno per il quale valga la pena investire del tempo e dell’ energia, e dato che questa cura “radicale” della vista difettosa dipende al cento per cento dal soggetto che la deve praticare su di sé, ecco che la situazione si fa piú complicata e spesse volte è impossibile da mettere in pratica per la persona “media”, che è in tutte altre faccende affaccendata.  Ma ciò non toglie che se uno impara a usare gli occhi in modo corretto, il difetto si riduce, sparisce e non torna piú.  Come nel caso di quel socio ottantenne che nel giro di due settimane ha risolto una presbiopía che aveva da quarant’anni e in due mesi ha risolto la miopía che aveva da cinquant’anni e in sei mesi ha risolto la “sindrome dell’ occhio secco” per la quale aveva speso una fortuna in “gocce per la notte” che lo costringevano a svegliarsi ogni quattro ore per verificare che le pàlpebre non si fossero attaccate alle cornee ed evitare cosí il rischio che nello staccarle a forza con le dita al mattino si staccassero non le pàlpebre ma le cornee!  In questo caso il trucco è stato usare la lampada termica a raggi infrarossi alternandola al palmeggiamento e sostituendo le gocce dell’ ottico con della soluzione fisiologica fatta in casa (acqua e sale).  Non aveva alternative, questo anziano signore, tranne che del tempo libero, essendo pensionato, e la possibilità di esercitarsi all’ aria aperta nel giardino di casa:  si è fidato delle vere parole del Dott. Bates (diffidate invece dalle interpretazioni false che ci sono in giro e che non faranno altro che sviarvi e farvi perdere tempo e danaro!) e ha accolto con un senso di “sfida del comprendonio” quelle frasi strane del medico americano – da molti incomprensibilmente e ostilmente giudicate “incomprensibili” e “ostiche” – e le ha messe in pratica, pazientemente, senza farsi mancare niente.  Quando sua moglie, diagnosticata di cataratta, ha iniziato a imitarlo e ha poi cominciato a infilare l’ago senza occhiali, la sorpresa è stata definitiva e ha confermato una profonda verità:  viviamo in un mondo di pazzi…  Ma come è possibile?  Adesso va di moda usare il laser per questo intervento e in cinque minuti risolvi il problema, a spese del SSN, e tu che fai?  Curi la cataratta con il palmeggiamento e l’immaginazione di un puntino nero che dondola nella mente?  Devi essere davvero pazzo.

Avete mai avuto gli occhi rossi, “iniettati di sangue”?  Avete mai pensato che ciò possa essere dovuto non soltanto a una intossicazione del fegato o a una arrabbiatura o a un moscerino, ma anche a “sforzo mentale”?  A una abitudine, cioè, che vi impedisce di sbattere frequentemente le pàlpebre e trovare cosí l’inconscio sollievo di vedere “il nulla” per un istante…  Provate a fare una verifica, chiedendo a un vostro amico di “contare” di nascosto quante volte in un minuto vi càpiti di fare quel gesto cosí naturale.  Una volta, due volte, forse tre?  E poi controllate osservando voi qualcuno che ha davvero vista perfetta, e vedrete…  Venti o trenta volte, in modo irregolare e imprevedibile.  Come è possibile?  C’è qualcosa che non va!  Una socia AVP di dieci anni di età ha risolto cosí il suo problema; lei aveva vista normale, 10/10, e l’ha portata facilmente a 20/10 praticando un minimo di riposo mentale davanti alla tabella di controllo di Snellen fornita dalla nostra organizzazione, e poi si è accorta che sbattendo le pàlpebre piú frequentemente, il fastidio degli “occhi rossi” che la affliggeva da mesi sembrava diminuire, e continuando a esercitarsi è in ultimo sparito del tutto!  Oggi, dopo quasi un anno, non ne è rimasto nemmeno il ricordo.  È inutile dire che nessun oculista aveva saputo farci alcunché né alcun naturòpata consultato aveva saputo infondere il carisma necessario affinché la ragazzina si rilassasse spiritualmente e trovasse da sé il sollievo meritato.

«Perché i bambini devono soffrire?», si chiedeva il Dott. Bates a suo tempo.  Anche noi ce lo siamo chiesti, increduli, davanti a un altro bimbo di sei anni che partecipò, accompagnato da sua mamma, a un “pomeriggio di studio” della nostra associazione l’estate scorsa.  La sua caratteristica peculiare non era data dai forti occhiali che indossava (da tre anni!) ma dalle smorfie che faceva quando cercava di lèggere la tabella di controllo e quando gli si chiedeva di esporre il viso alla luce diretta del sole.  La reazione era drammatica e lo strabuzzamento delle òrbite accentuava terribilmente le pesanti borse sotto gli occhi di cui soffriva.  Nessuno mai aveva rilevato questi fatti e il bimbo stesso rimase sorpreso nel rivedersi in una ripresa eseguita lì per lì con il telefonino per fargli capire dove stava il suo problema.  Per fortuna, grazie all’impegno serio dei suoi genitori, e anche grazie alla sua pronta intelligenza, oggi questo bambino non ha piú le borse e non ha piú quei segni scuri che gli cerchiavano gli occhi come fosse un novantenne, e non fa piú smorfie quando gioca all’aperto.  A scuola, lègge tranquillamente la lavagna senza occhiali (che non ha piú messo oramai da nove mesi) ed è al secondo banco, e non ha certo paura di andare in fondo alla classe, se sarà necessario, perché lui è sicuro che ci vede.  Non è ancóra “perfettamente guarito”, perché non è ancóra in grado di vedere sempre i venti decimi in ogni situazione, ma non c’è confronto possibile con la sua situazione iniziale.

L’unico modo per sapere se si ha la intelligenza necessaria per ottenere gli stessi risultati elencati sopra – che sono solamente una piccola parte delle centinaia che abbiamo già documentato – è provare.  Per questo motivo, la AVP sarebbe lieta di mettere a disposizione l’ esperienza maturata in suo seno a chiunque abbia il coraggio di fare il primo passo, che consiste nell’ acquistare e lèggere il libro base del Dott. Bates “VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI”, e provare a esercitarsi con le tabelle di controllo, dopo aver rimosso gli occhiali per un congruo periodo di tempo affinché i risultati migliori possano accadere presto.  Tutto ciò potrebbe essere anche noioso, all’ inizio, ma risulta necessario per capire dove stia la motivazione nel singolo individuo, e quanto esso abbia in uggia la risposta (ridicola) fornita dalle autorità sanitarie per questo tipo di problema.  Dato che questa cura si basa sulla informata intenzione del singolo individuo di mettere mano al proprio spirito sofferente, a nostro avviso è perfettamente inutile perdere tempo con chi non ha questo interesse e si sente bene dietro ai suoi occhialetti.  Per gli altri, per chi “sa”, siamo sicuri di ottenere presto e bene degli ottimi risultati perché la soluzione è davvero molto semplice e funziona magnificamente.

Rishi Giovanni Gatti
fondatore della Associazione Vista Perfetta


[originariamente pubblicato nel giugno del 2015 sul giornale della Associazione Saras]


NOTA:  Chi vuole approfondire, può approfittare dei “pacchetti” o dei “completamenti” per risparmiare sull’ acquisto dei prodotti necessarî per la pratica della cura della vista difettosa mediante auto-trattamento individuale.  Per ulteriori informazioni è possibile telefonare allo 335 1780575 chiedendo del direttore.

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