Guida con Lenti: si può togliere, con un po’ di determinazione

Qualche mese fa mi è capitato di dover rinnovare la patente di guida.   Con un po’ di apprensione mi sono recata presso l’ agenzia per sottopormi al consueto esame di rito per verificare se la mia forza visiva fosse sufficiente anche per la Légge a guidare senza occhiali.   Sono diversi anni oramai che già lo faccio, di giorno e su strade conosciute, dato che la mia visione – in autovalutazione con le tabelle di controllo di Snellen e anche con le lettere sconosciute – è abbondantemente superiore al minimo richiesto, mentre per quanto riguarda la guida notturna la evito perché non mi sento ancóra sufficientemente sicura, non essendo del tutto guarita dalla vista imperfetta.

Arrivato il mio turno, il medico ha visto che sulla mia patente di guida c’era scritto che avevo l’ obbligo delle lenti ma vedendomi senza mi ha chiesto:   «Lenti a contatto?   Operazione?».   Ho dovuto rispondere:   «No, mi pare che la mia vista ultimamente sia molto migliorata, vorrei provare a fare la prova senza gli occhiali, se possibile».

«Ma lei ha con sé i suoi occhiali?», ha replicato il medico.

«Sì, li ho qui nella borsa», ho risposto porgendoglieli.

Dopo averli analizzati con un piccolo strumento, il medico è scoppiato a ridere dicendo:   «Ah, ah ah, è impossibile, voglio proprio vedere cosa vede, prego!, con cinque diottríe di miopía dove vuole andare senza occhiali?».

Mi ha quindi posizionato a circa tre metri da una tabella retroilluminata vecchia e sgangherata e mi ha chiesto di coprire un occhio e provare a lèggere con l’ altro, senza nessuna correzione indosso.

Presa dall’ ansia ho letto solamente le prime tre righe, una visione di soli tre decimi.   La cosa mi ha dato alquanto fastidio perché io a casa vedo molto meglio e mentre il medico cominciava a sghignazzare ho sentito agire dentro uno scatto di orgoglio personale che mi ha fatto dire tra me e me:   «Che cavolo!   Possibile che mi debba andare cosí male!   Non potrebbe venirmi un bel lampo di vista perfetta e cosí fargliela vedere a questo sbruffone?».

Incredibilmente, la mia determinazione mi ha premiata e immediatamente la tabella si è schiarita e io ho letto tutto fino alla terz’ ultima riga, 10/10!!!

«Ha visto che ci vedo?   Se mi fa provare di nuovo anche con l’ altro occhio le faccio vedere che ci vedo pure con quello», ho detto al medico.

«No!   Non mi interessa!!!   È sufficiente quello che ha già visto cosí.   Le tolgo l’obbligo di guida con lenti, non ne ha piú bisogno!!!   Vada pure, liberi l’ aula!   Arrivederci».

Questo episodio mi ha ancóra di piú convinta che la strada intrapresa alcuni anni prima, iscrivendomi alla Associazione Vista Perfetta® e partecipando quando possibile alle riunioni nella forma di giornate di studio pratico di mutuo-aiuto, è quella giusta e non passerà ancóra molto tempo prima di raggiungere la guarigione completa e cosí non dovere temere piú nessun controllo o esame o condizione sfavorevole per la mia vista.

[Lettera firmata]

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