Col campo nero

All’inizio non riuscivo neppure a dondolare un piccolo puntino nero, poi pian piano il campo ad occhi chiusi è diventato veramente nero (se ne sono andate le illusioni che ti portavano a “vedere” flash di luce, lampi e stelline varie che ovviamente non esistevano).

Col campo nero riuscivo ad immaginare lettere e numeri più o meno grandi, neri su sfondo bianco e viceversa. In questo modo più era netta e distinta la differenza tra bianco e nero (il bianco più bianco possibile ed il nero più nero possibile) più le immagini mentali erano nitide.

Ma la vera mia sorpresa è stata quando sono riuscito a scollegare la volontà di vedere la lettera sulla tabella e sono riuscito ad immaginarla come era veramente sulla tabella.

Ho riaperto l’occhio (il sinistro, con cornea conica) e mi sono spaventato.

Emanuele

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