Il sole della mezza stagione è il migliore per la cura della vista

Come imparare a guardare direttamente al sole senza problemi, anzi con beneficio per la vista e la salute generale del corpo e della mente, approfittando dell’ orario favorevole dell’ autunno incombente.

Come ogni anno, appena la stagione piú calda dell’ estate inizia a lasciare il giusto spazio alle giornate che si accorciano, il bel Sole d’ Italia si fa meno minaccioso e illumina e mantiene calda l’ anima di ognuno di noi senza esporci a rischi di scottature e altri fastidî.  Purtroppo, la malèfica abitudine di stare sempre chiusi in casa o nell’ ufficio o nell’ automobile ci ha privati quasi del tutto dei beneficî della luce solare, che include la preziosa componente bilanciata di raggi UVA e UVB.  All’ osservatore attento, non sfuggirà notare che in realtà si tende a difendersi dalla luce solare sopra a tutto perché dà fastidio agli occhi.  Se non ci fosse questo piccolo problema della foto-fobía, tutti si rifiuterebbero di vivere costretti al buio o alla penombra.  Diventa allora essenziale scoprire e praticare dei modi sicuri per togliere di mezzo il fastidio della luce solare e tornare cosí ad apprezzarne la portata terapeutica universale.

Il primo requisito essenziale per capire cosa c’è sotto al fastidio oculare e come alleviarlo con successo è lèggere il libro originale della Cura della Vista con Metodi Naturali, scritto dal Dott. Bates nel 1920 con il titolo «VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI», edito in Italia dalla Casa Editrice delle Consulenze Gioviali .it® [già Juppiter Consulting Publishing Company® (Milano, 2002-2019)].  La lettura del testo-base del Bates è necessaria per tutelarsi contro le false interpretazioni e contro i falsi insegnanti del cosí detto “Metodo Bates”, che purtroppo viene propagandato omettendo – guardacaso – proprio i suoi consigli e le sue scoperte piú importanti, come l’ aspetto fondamentale di «imparare a rimirare il sole» a occhio nudo.

Il secondo requisito essenziale per poter guardare direttamente al sole senza danni è eliminare completamente le lenti correttive, incluse le lenti «da sole», che tanto si sono diffuse oggigiorno.  Chi scrive, non ha nulla contro le lenti da sole, a patto che non vengano mai usate per proteggersi dal sole, ma soltanto per vezzo o per acconciatura.  Abituarsi alle lenti colorate danneggia fortemente la vista e gli occhi perché li costringe a “sforzarsi” di adattarsi a un ambiente luminoso innaturale, aumentando a dismisura la propria sensibilità, per controbilanciare la quantità di luce filtrata dalle lenti stesse.  Inoltre, le lenti cancellano la componente UVA della luce solare, che invece è necessaria e fisiologica per la salute degli organismi viventi.  A pro di ciò, basti ricordare due cose:  1) i raggi UVA sono necessarî per fissare il calcio nelle ossa e produrre la famosa Vitamina D3;  2) chi si occupa di acquariología sa benissimo che certi pesci, se non tutti, muoiono rapidamente se li si priva dei raggi UVA.

Soddisfatti questi due importanti pre-requisiti, andiamo a proporvi uno schema di esempio su come passare effettivamente all’ azione e ritornare a poter rimirare il sole con facilità e beneficio.

Schema essenziale per Rimirare il Sole con pieno successo:

  1. Verificare il proprio livello di sforzo mentale, lanciando una veloce occhiata al sole di mezzogiorno, senza indugiare per non più di una frazione di secondo.  Chiudere súbito gli occhi e coprirli con le mani per escludere la luce.  Osservare le immagini persistenti.
  2. Se il livello di sforzo è elevato – come di solito è il caso se si ha vista imperfetta e si è passata l’ estate al riparo dalla luce per mezzo di lenti scure e cappelli a tesa larga – saranno comparse numerosissime macchie persistenti, dovute a immaginazione imperfetta ovvero «sforzo mentale».  Imparare a cancellare velocemente queste immagini è uno dei metodi migliori per poter riprendere súbito a rimirare il sole, questa volta con meno fastidio.  Per eliminare le immagini persistenti, uno qualsiasi dei metodi del Bates può essere adoperato, cambiandolo immediatamente qualora non desse pronti risultati.  Per esempio, dondolare mentalmente una delle tante macchie persistenti fino a che non sia scomparsa è di solito un buon metodo; se non riesce, sia sufficiente aprire gli occhi su un piccolo esemplare di stampa fine o microscopica (come di quelli riprodotti sul Segnalibro della Vista Perfetta, o sul libro originale del Dott. Bates a pag. 195).  Scorrendo lo sguardo sulle righe bianche tra il testo, le macchie spariscono in tutti i casi, nel giro di pochi istanti, minuti, oppure quarti d’ ora.
  3. Una volta scomparse le macchie, è possibile rilanciare un’ altra occhiata al sole, ma questa volta senza guardarlo direttamente, cioè fissando per un istante un punto abbastanza distante dal sole stesso.  Per dare un’ idea, guardare a un punto a 45 gradi di distanza potrebbe essere sufficiente.  Dopo aver chiuso súbito gli occhi, si ripete la procedura di controllo della quantità e della intensità delle macchie persistenti.  Bisognerebbe notare che in questo caso, non avendo guardato direttamente al sole, le macchie saranno davvero ridotte e sopra a tutto saranno sparite spontaneamente pressoché all’ istante, senza nessun intervento da parte nostra.
  4. Il passo successivo sarà quello di ritornare a guardare allo stesso punto a quarantacinque gradi di distanza dal centro del sole, come al punto 3), ma spostandosi immediatamente dall’ altro lato, attraversando il sole velocemente senza indugiare mai su di esso.  Una volta giunti al lato opposto, ripetere lo spostamento per ritornare al punto iniziale, e continuare così per alcune volte.  Dopo di ciò, chiudere gli occhi e coprirli con le mani per verificare quello che vediamo a occhi chiusi, se ci sono macchie o no, e se è facile farle sparire.  Fare sparire le macchie è sempre facile, bisogna trovare il metodo giusto in ogni caso, e riprovare fino a che non siano effettivamente sparite.
  5. Per avvicinarsi al nostro obiettivo, e cioè rimirare il sole direttamente, non ci resta che continuare questa procedura accorciando la distanza del punto alternatamente fissato rispetto al centro del sole.  Dai 45 gradi passiamo ai 40 gradi, poi ai 35, poi ai 30, eccetera, gradualmente e lentamente, fino ad arrivare ai 5 gradi e poi a un grado, il che significa che stiamo semplicemente dondolando lo sguardo dal bordo destro al bordo sinistro del disco solare.  Attenzione, è assai improbabile che si possa riuscire a fare ciò in una sola giornata.  Molto probabilmente saranno necessarî un paio di mesi di esercizio costante di dondolamento del sole a distanze adeguate prima di poterlo rimirare senza problemi direttamente.  Però, è anche importante avere ben salda in mente la mèta che intendiamo raggiungere, altrimenti non vedremmo proprio alcuna utilità nell’ esperimento, e non sarebbe utile nemmeno incominciarlo.
  6. Inoltre, una nota curiosa:  mentre è vero che pochissime persone sono in grado di guardare con i due occhi insieme direttamente al sole senza danni o fastidi, è parimenti vero che praticamente tutti possono farlo con un occhio alla volta, coprendo l’ altro con la mano.  Non ci sono, in genere, problemi di immagini persistenti, se si usa un occhio solo mentre si rimira il sole, e sembra invece che la bella luce incidente diritta nell’ occhio sia súbito fonte di benessere e tranquillità interiore insospettata.  Perché è così?  Le motivazioni sono probabilmente di origine “psicologico”, e cioè, il fastidio della forte luce solare a occhi aperti è diventato così severo e cronico, che la semplice realizzazione esperienziale di poter liberamente guardare al sole con un occhio alla volta senza avere il minimo fastidio è già di per sé la soluzione del problema, che evidentemente non è legato alla rètina, ai raggi UVA o alla intensità della luce.
  7. In alcuni casi è possibile sperimentare dei fastidî postumi, con macchie persistenti che compaiono alcune ore dopo i tentativi di cui sopra.  Se ciò accade, sarà indicazione della presenza di un particolare sforzo mentale inconscio che è finalmente stato portato alla luce e potrà quindi essere curato, sebbene all’ inizio possa causare inutili angosce.  Basti ricorrere ai varii metodi di riposo mentale enumerati sopra per portare immediatamente un certo grado di sollievo, che se inizialmente può essere avvertito come insufficiente o palliativo, persistendo si rivela affatto esiziale e totalmente risolutivo alla lunga.
  8. In altri casi, alcune persone hanno scoperto casualmente che è molto piú comodo iniziare a esercitarsi con la luce diretta del sole se lo si rimira riflesso su una superficie, quale può essere una lastra di ghiaccio (ma qui l’ intensità risulta aumentata per altri fattori) o sul mare appena increspato, o su un fiume che scorre o su un placido lago di montagna.  Meno comodo apparirebbe rimirarlo riflesso in uno specchio o in un vetro, ma, come di solito accade praticando il Sistema BATES® Originario™, tutto dipende dalla mentalità del soggetto, il quale viene qui invitato a sperimentare, con discrezione, quello che gli può essere davvero utile senza seguire idee preconcette, basate sullo sforzo mentale, ovvero sperimentando per conto proprio i suggerimenti diretti appresi dalle pagine originali del Dott. Bates in persona.
  9. È ovviamente preclusa a chiunque porti occhiali da vista, lenti a contatto e abbia súbito operazioni agli occhi di qualsiasi tipo l’ applicazione dei metodi esposti, in quanto non potranno che essere dannosi e perfettamente inutili per curare il difetto visivo presente, e quindi meglio evitati.
  10. Questi “suggerimenti” vengono offerti senza alcuna garanzia di riuscita e non costituiscono materia per impostare attività terapeutiche di alcun tipo, risultando solamente in un intento di tipo informativo e divulgativo che il singolo Lettore deve assimilare e praticare cum grano salis.  Il Direttore è comunque sempre disponibile a rispondere direttamente a richieste di chiarimento riguardanti i contenuti quivi esposti pervenute mediante l’ apposito modulo su questo sito ufficiale https://SistemaBates.it

In questi sette punti abbiamo dato delle semplici indicazioni, banalissime, che tutti possono mettere in pratica.  Naturalmente, ci sarà chi sbaglierà e fisserà il sole oltremodo senza spostare lo sguardo, e con questo si procurerà dei problemi, anche serii, con macchie persistenti e parziale o totale cecità.  Se questo fosse il caso, non bisogna preoccuparsi ma continuare con il trattamento di rilassamento, evitando di ripetere la rimirazione se non con un occhio alla volta, e ricorrendo alla lettura di stampa microscopica o alla cancellazione delle immagini persistenti a livello mentale, cioè a occhi chiusi e coperti, utilizzando in luogo della visione la facoltà di immaginazione e di memoria.  Per ottenere súbito il sollievo richiesto per ritornare a vedere senza macchie solari che offuschino il campo visivo, sarà in questi casi necessario praticare questi metodi di ripristino per parecchie ore al giorno, prendendo quindi le giuste pause dal lavoro o dallo studio.  È sempre bene alternare l’ uso del palmeggiamento (quindi del buio totale spirituale) con l’ uso della luce, e cioè leggendo stampa piccola con il foglio direttamente esposto al massimo di luce solare possibile.

Riscí Giovanni Gatti

Originariamente pubblicato il 10 marzo 2009
primo aggiornamento: 24 settembre 2013
ultimo aggiornamento: 3 ottobre 2022
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