Che differenza c’è tra guarigione «permanente» e «temporanea»?

Per «vista normale», quindi «guarigione», in genere si intende la facoltà di lèggere lettere alte circa sette millimetri sulla sedia dell’ oculista, a cinque metri di distanza, senza esitazione, in luce scarsa come in luce buona.  Per il Dott. Bates, invece, la «vista perfetta» consisteva nel lèggere le stesse lettere nelle stesse condizioni ma a una distanza doppia, i cosiddetti «vénti decimi».  Una volta scartati gli occhiali, in genere si riesce facilmente, con un po’ di pratica, a raggiungere la vista normale (dieci decimi) in condizioni favorevoli, sebbene solamente per brevi periodi.  Questa è la «guarigione temporanea».  La guarigione permanente invece consente di vedere sempre bene i venti decimi in qualsiasi condizione.

Siccome però secondo Bates non c’è limite alle facoltà visive dell’ Uomo, quella dei vénti decimi è solamente una indicazione arbitraria, e l’ auto-trattamento si può sempre continuare per spingersi oltre.  Gli scienziati dicono che il limite fisico dei fotorecettori sulla rètina è stabilito in circa trenta decimi.  Ciò non di meno, il Dott. Bates parla di casi da lui osservati in cui si potevano leggere cinquanta decimi o di più (vedasi i numeri uno e due della rivista «IL FALCO PER LA EDUCAZIONE ALLA VISTA PERFETTA»).

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